08 MALGA TUGLIA - Sappada
Insieme alla passeggiata al passo Digola è un’altra “classica” della zona, molto frequentata e piacevole per la varietà degli spazi e dei panorami che offre. Dopo un lunga traversata in mezzo agli abeti, sotto le ripide incombenti pareti del monte Geu, quasi all’improvviso il paesaggio si apre con bellissime vedute sul gruppo del Siera, sul lontano Popèra, su tutte le montagne che chiudono a nord Sappada e naturalmente sulla Valle del Sole. Avviso per gli amanti dei cibi genuini: alla malga sono in vendita ottimi prodotti caseari! E per gli assetati: le preziose acque minerali che si trovano sul percorso.
Autore: © Giovanni Borella
C.A.I. Sappada/Plodn
Interreg V Italia-Austria - CLLD Dolomiti Live.Progetto “Montagna sicura – montagna avventura”ITAT 4019 CUP B43J16000270004
Indicazioni sulla sicurezza
Difficoltà: T/E
Ore: salita 1,30-2,00 discesa 1,15-1,30 totale 2,45-3,30
SEGNAVIA: 320 e 230
SCALA DELLE DIFFICOLTÀ
Nella scheda tecnica di ciascun itinerario sono presenti le sigle comunemente utilizzate nelle guide di montagna (T- E - EE- EEA - A). Alcuni itinerari possono avere una doppia sigla (es: T/E oppure E/EE) in quanto presentano le caratteristiche di entrambe le categorie
T (turistico) indica itinerari quasi sempre brevi e facili che si articolano su stradine forestali e/o sentieri ben segnalati o comunque evidenti che non richiedono particolare allenamento
E (escursionistico) indica percorsi, anche piuttosto lunghi, che si snodano su mulattiere e/o sentieri spesso sopra i 2000 metri, evidenti ma non sempre con bolli segnavia. Non hanno difficoltà di rilievo, ma talora possono presentare qualche tratto o singolo passaggio un po’ esposto o malagevole. Sono richiesti equipaggiamento adeguato, un minimo di esperienza e allenamento
EE (per escursionisti esperti) indica itinerari generalmente a quote superiori ai 2000 metri, che si possono articolare su terreno infido e/o in zone impervie, sono caratterizzati spesso da passaggi o tratti esposti e/o attrezzati, talora su roccette con difficoltà di 1° grado. Richiedono esperienza, passo sicuro, senso dell’orientamento, buon equipaggiamento, preparazione psico-fisica.
EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) indica percorsi attrezzati con funi metalliche, staffe, scalette. L’esposizione è quasi sempre costante. Sono obbligatori esperienza, allenamento e adeguato equipaggiamento comprendente casco e set da ferrata. Utili i guanti.
A (per alpinisti) indica itinerari di roccia che portano alle vette con basse difficoltà alpinistiche (1°/2° grado). Richiedono capacità tecniche, buona esperienza, preparazione fisica, equipaggiamento idoneo (casco, qualche cordino, sempre utile anche uno spezzone di corda di 20-30 metri)
Consigli e raccomandazioni aggiuntive
AVVERTENZE
- Le informazioni sotto riportate non possono essere considerate sostitutive della presenza di una guida alpina professionista
- La montagna è un ambiente meraviglioso ma non esente da rischi, va quindi avvicinato sempre con la massima prudenza
- Nelle Avvertenze delle Guide dei Monti d’Italia C.A.I./T.C.I. si legge che la classificazione delle difficoltà “rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale”, trattandosi di un elemento soggettivo. Questo vale anche per gli itinerari proposti nel sito
- La classificazione delle difficoltà e i tempi di percorrenza vanno riferiti ad un escursionista/alpinista di livello medio riguardo ad allenamento, esperienza, abilità, allenamento
- Nell’intraprendere un determinato percorso si valutino bene le difficoltà, le proprie capacità e il proprio grado di allenamento
- Prima di affrontare un itinerario (che non sia una passeggiata di breve durata) è buona norma: 1) consultare il Dolomiti Meteo dell'Arpav, collegandosi al sito http://www.arpa.veneto.it o chiamando il numero 049 8239399 (Opzione 2). Il bollettino, a differenza dei bollettini meteo nazionali, offre una previsione locale piuttosto affidabile. 2) assumere informazioni presso l’Ufficio Turistico, la locale sezione del C.A.I., le guide alpine, i gestori dei rifugi. Infatti lo stato di percorribilità di un itinerario e il suo livello di difficoltà possono andare incontro a significative variazioni anche in uno spazio di tempo assai limitato a causa di eventi naturali (frane, condizioni meteo sfavorevoli) e/o di situazioni contingenti (deterioramento dei segnavia, delle attrezzature fisse, presenza di nevai residui, ecc.)
- Il cellulare può offrire un’erronea sensazione di sicurezza, perché si deve tener presente che vi sono zone prive di copertura telefonica
- Nel malaugurato caso di incidente, malore, impossibilità a proseguire, contattare solo e esclusivamente il SUEM 118
Partenza
Arrivo
Direzioni da seguire
Dal piazzale della seggiovia del monte Siera si costeggia per una cinquantina di metri la sr 355 che scende a Forni Avoltri (cartello con indicazione "malga Tuglia"), indi si prende a destra la larga pista forestale che entra nel bosco e lo attraversa con lieve pendenza sino ad incontrare le gorgoglianti acque del rio Geu. Qui la carrareccia si fa stretto sentiero che, al di là del torrentello, si addentra tra ombrose abetaie. Poco oltre ecco di nuovo il gradevolissimo rumore dell’acqua, è un altro rio che scende rapido, a fianco del sentiero, in mezzo a muschi verdissimi: vale la pena di abbandonare per qualche metro il 320 per ammirare questi inconsueti scenari e per riempire le borracce con le sue preziose acque minerali. La traccia risale poi un pendio ghiaioso e prosegue in falsopiano fino ad incrociare la carrareccia che sale dalla strada di fondovalle. Qui, abbandonato il bosco, lo scenario si apre. Accompagnati dal sole si traversa lungamente verso est, superando vari saliscendi, fin sotto il crinale dove è situata la malga.
Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario.
Autore: © Giovanni Borella
Nota
Coordinate
Titoli consigliati
© Tratto dalla Guida "Sappada, dai sentieri alle vette" di Giovanni Borella , edita dalla casa editrice CO.EL.
Giovanni Borella Nato a Belluno, vi ha vissuto sino alle soglie dell'adolescenza. Si è successivamente trasferito a Padova, dove ancora risiede, frequentando la locale Università e conseguendo la laurea in Lettere Antiche che lo ha portato a esercitare l'insegnamento per qualche decennio. Escursionista prima, alpinista poi, ha compiuto numerose ascensioni sia nei più noti gruppi dolomitici sia in particolare sui monti di Sappada, che frequenta da moltissimi anni d'estate e d'inverno e dove ha anche aperto vie nuove e ripetuto altre in solitaria. Ha pubblicato tre guide: "Sui sentieri del sole" ed. Mediterranee 1995 in qualità di coautore, "Sappada, dai sentieri alle vette" editrice Co.El. 2002, "Dolomiti del Comelico" Linteditoriale 2010.
Domande e risposte
Vuoi chiedere una domanda all'autore?
Recensioni
Foto di altri utenti