Skitransalp - dal lago di Garda al lago Staffelsee
Organizzato e fotografato da Bernd Ritschel
Descritto da Christian Schneeweiß
Dati GPS di Andi Pöll
Quarto partecipante: Christian Speer
1. Giorno: In auto da Kochel am See (599 m) a Riva am Gardasee (66 m) + proseguimento per Campi (punto di partenza 750 m) - Rifugio Nino Pernici (alla Bocca di Trat; 1600 m, 4,5 km, 850 Hm di dislivello, 3,5 ore.).
Secondo giorno: Rifugio Nino Pernici (1600 m) - Valle dei Concei (820 m) - Pozza di Cadria (1950 m) - Lardaro in Valle Giudicarie (732 m, 1200 Hm di ascesa, 19 km, 8,5 ore + attesa e pause di riposo). In autobus fino al capoluogo Tione di Trento (637 m).
3° giorno: da Tione di Trento (637 m) in taxi fino al punto di partenza sopra Spiazzo in Val di Borzago (qui 710 m) - Rifugio Carè Alto (2459 m, ca. 1800 hm di salita, 10 km, 8 ore.
4. giorno: Rif. Carè Alto (2459 m) - Carè Alto (3462 m) - Passo di Cavento (3191 m) - Rifugio ai Caduti dell' Adamello (3040 m, 1300 Hm di ascesa, 11 km, 8 ore + riposo/pausa)
5. giorno: Rif. Giorno: Rifugio ai Caduti dell' Adamello (3040 m) - Monte Adamello (3554 m) - ritorno Gletscherboden (3050 m) - Passo Venezia (3226 m) - Ponte di Legno in Val Camonica (1257 m, 800 hm di salita, 23 km, 6,5 ore + riposo/pausa).
6. Giorno: Giorno di riposo Ponte di Legno
Settimo giorno: Da Ponte di Legno in auto per la Valle delle Messi (P circa 1600 m) - Passo di Gavia/Rif. Gonetta (2618 m) - Santa Caterina Valfurva (1738 m) - Rifugio Cesare Branca (2493 m, 1900 hm di salita, 20 km, 10 ore + pause di riposo).
8° giorno: Rifugio Branca (2493 m) - Rifugio Casati (3269 m) - Suldenspitze (3376 m) - Sulden-St. Gertraud (1844 m, 1250 Hm di dislivello, 15 km, 7 ore + riposo) - in taxi via Val Venosta fino all'Almhotel Glieshof in Matschertal (1807 m).
9. giorno: Almhotel Glieshof in Matschertal (1807 m) - Joch senza nome (3349 m; normalmente Hintereisjoch, 3469 m) a sud dell'Innere Quellspitze - Hochjochhospiz (2412 m, 1650 Hm di salita, 20 km, 8,5 ore + riposo/pausa).
10. giorno:
10. giorno:
. Giorno: Hochjochhospiz (2412 m) - Mittlere Guslarspitze (3128 m) - Vernagthütte aka Würzburger Haus (2755 m, 750 Hm di ascesa, 4 km, 4 ore + pause di riposo).
11. Giorno: Vernagthütte (2755 m) fino al ponte (2600 m) - Brochkogeljoch (3423 m) - Taschachferner (3080 m) fino a Mittelbergjoch (3166 m) - Mittelbergferner (2750 m) stazione a monte della funivia a Tiefenbachjoch (3234 m; passaggio alternativo) - stazione a valle della Gaislachkogelbahn a Sölden (1486 m, 1400 Hm di dislivello, 22 km, 8 ore + pause di riposo). In auto fino a Längenfeld (1180 m).
12° giorno: Giornata di riposo a Längenfeld
13° giorno: Da Längenfeld (1180 m) in auto fino a Winnebach (1691 m) - Zwieselbachjoch (2868 m) - Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m, 1200 Hm di ascesa, 11 km, 6 ore + attesa e pause di riposo).
14th day: Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m) - Finstertaler Scharte (2777 m) - Kühtai (2017 m) - Pirchkogel (2828 m) - Stams im Inntal (672 m, 1580 Hm ascent, 20 km, 9 hrs + rest/breaks) - by car to Mieming-Aschland to the Aschlandhof (1115 m).
15th day: Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m) - Finstertaler Scharte (2777 m) - Kühtai (2017 m) - Pirchkogel (2828 m) - Stams im Inntal (672 m, 1580 Hm ascent, 20 km, 9 hrs + rest/breaks). Giorno: Aschlandhof (1115 m) - Marienbergjoch (1789 m) - Ehrwald (994 m) - Törlen (1490 m) - Eibsee (970 m) - Loisachtal (800 m, 1370 Hm di dislivello, 27 km, 11 ore + 3 pause riposo/asciugatura/snack) - breve tragitto in auto fino all'appartamento Schmöger Hubert a Untergrainau (735 m).
16. giorno: Per Taxi fino all'appartamento Schmöger Hubert a Untergrainau (735 m). Giorno: In taxi fino al parcheggio dell'Ochsenhütte (820 m) - Rotmoossattel (1067 m) - Oberammergau (980 m) - appartamento per vacanze a Unterammergau (836 m, 400 hm, 24 km, 7,5 ore + riposo/pausa).
17. Giorno: Unterammergau (836 m) - Mittleres Hörnle (1496 m) - stazione a valle Hörnlebahn a Bad Kohlgrub (910 m, 670 Hm, 5 km, 3 ore + lunga pausa di riposo) - in auto a Ort (828 m) + altra auto a Staffelsee fino a Kochel am See (599 m).

Tipo di strada
Mostra il profilo altimetricoIndicazioni sulla sicurezza
Questa transalp è molto impegnativa e richiede un'attenta pianificazione. Tuttavia, può essere fatto anche in parti degli otto gruppi montuosi attraversati. I prerequisiti sono la capacità di orientamento e l'uso di ausili per l'orientamento, la flessibilità nella scelta del percorso, la valutazione del pericolo di valanghe e della situazione dei crepacci, nonché una buona condizione fisica con un bagaglio pesante, una salita sicura con ramponi (e ramponi) e una discesa sicura.
Tenete conto dei rapporti sulla situazione valanghe! Nota bene: la traccia GPS indicata è solo un suggerimento. Rappresenta il percorso descritto qui, ma è solo abbozzato in alcuni punti. A seconda della propria gestione del rischio, le condizioni meteorologiche e di innevamento possono rendere necessarie modifiche al percorso! Solo per escursionisti molto esperti con una buona conoscenza delle tecniche di arrampicata, di corda e di assicurazione!
Consigli e raccomandazioni aggiuntive
Servizi di avviso valanghe:
Austria: www.lawine.at
Germania: www.lawinenwarndienst.bayern.de
Italia: www.provinz.bz.it/lawinen
Club alpini:
Italia/Alto Adige: www.alpenverein.it
Germania: www.alpenverein.de
Austria: www.alpenverein.at
Partenza
Arrivo
Direzioni da seguire
Il percorso dal Lago di Garda (Campi) allo Staffelsee (Bad Kohlgrub)
Le varianti sono segnate in corsivo e in parte hanno più senso
1. giorno: Nel pomeriggio in auto da Riva via Tenno fino al Lago di Tenno, all'incrocio a T (fermata dell'autobus, campeggio) a sinistra per Campi e seguendo le indicazioni "Rif. Nino Pernici" fino al bivio del sentiero escursionistico. Punto di partenza a circa 750 m. A destra del Torrente Gamella su una carrareccia in direzione nord-ovest nel bosco basso si risale la valle (alberelli piegati o caduti) fino a un alpeggio (Malga Grassi, 1056 m) con una pista spianata e un parcheggio proveniente da destra. Anche qui su questa traccia, che sale bruscamente a destra nel punto di partenza. Mantenersi a sinistra oltre l'area e su una traccia (forse ciaspole) che sale dritta con un nuovo anello destra-sinistra fino alla Malga Dosso Fiori abbandonata. Traversata in salita fino alla sella di Bocca di Trat (1581 m) e proseguimento a sinistra fino al Rifugio Nino Pernici (al Bocca di Trat; 1600 m, 4,5 km, 850 hm, da 3 a 3,5 ore).
Salotto invernale in legno con 6 posti letto e tettoia per gli sci, ma senza possibilità di cucinare se non su alcuni sgabelli.
Info: Ingarda Trentino Azienda per il Turismo, Largo Medaglie d'Oro al Valor Militare, 5, I-38066 Riva del Garda (TN), Tel: 0039/ 0464/ 554444, info@gardatrentino.it, www.gardatrentino.it/it/lago-garda
Secondo giorno: Dopo aver riattraversato la Bocca di Trat, si scende brevemente sulla pista verso sud-ovest in direzione della Val dei Vai, seguendo grosso modo la traccia estiva invisibile sulla destra in discesa verso ovest in Val Sorda e a destra su una pista e in una valle laterale (circa 1200 m; si può attraversare a sinistra sulla pista alla variante). Fino a qui ampia foresta alta, da qui stretta foresta bassa. Poco dopo, attraversare a destra il sentiero e tenere la destra attraverso un bosco ripido fino a un'area aperta. In discesa su una pista da fondo, poi a piedi su una pista a sinistra nella Valle dei Concei e brevemente verso sud fuori dalla valle fino alla diramazione della Val dei Molini a ovest (820 m).
Da qui è più conveniente continuare sulla pista verso la Val dei Vai e scendere su di essa (attenzione ai rami!) fino a Lenzumo (788 m). Si cammina verso nord lungo una stradina nella valle fino alla Val dei Molini. La frazione di Lenzumo, nel comune di Concei, è raggiungibile anche in autobus da Riva via Lago di Ledro ed è un punto di partenza più ragionevole di Campi per i transalpini. Purtroppo non è stato possibile verificare se la logica traversata attraverso la Valle dei Concei fino a Tione passando per la Bocca del Usso (1878 m) e la Val Gavardina fino a Bondo sia un'opzione sensata in inverno, in quanto le valli che vi conducono sembravano strette e i pendii sotto il passo talmente esposti alle valanghe e ripidi che abbiamo optato per la deviazione attraverso la Val dei Molini con percorso di sci alpinismo. Sulla strada con area di sosta in Val dei Molini a piedi verso ovest nel bosco alto, in parte in ripida salita (passaggi di neve), poi con gli sci fino a pascoli alpini in pendenza e all'idilliaca sella di Malga Vies (1556 m) con diramazione di sentieri segnalati. Si gira a destra (nord-ovest) in direzione di Malga Cadria e in un traverso a sinistra in salita, a volte a rischio valanghe, si raggiunge una suggestiva cengia rocciosa, che può essere scalata con gli sci o a piedi, a seconda delle condizioni. Dietro di esso, si svolta a destra attraverso una piccola valle fino a un'ampia alta valle (tour sciistico a destra verso il Monte Cadria, 2254 m), che si segue verso ovest fino al suo brusco termine (pendii ripidi, dislivelli) dietro la depressione del lago di Pozza di Cadria (circa 1950 m). Pausa pranzo.
A destra, breve traversata in discesa su un pendio ripido (possibile pericolo di valanghe) fino a una ripida cresta (un sentiero presumibilmente sviluppato secondo la mappa non è riconoscibile). In leggera discesa e attraverso un breve canalone ripido si entra in una valle un po' meno ripida (pericolo di valanghe dall'alto). Tenete la sinistra e scendete verso ovest fino all'inizio di un sentiero che si allontana sulla sinistra. Seguire il sentiero a serpentina fino all'alpeggio di Malga Ringia e svoltare nuovamente a sinistra sul sentiero in discesa. A un bivio, si prosegue a sinistra e infine in piano fino al villaggio di Deserta (1143 m), dove inizia una strada asfaltata. Seguire questa strada, tenendo la destra agli incroci, per scendere oltre il Rio Sadacla (1059 m). Qui forse è meglio girare a destra al bivio sotto Malga Ringia. Circa 7,5 km a piedi fino a Lardaro nelle Valli Giudicarie (732 m, 1200 m, 19 km, 7,5-8,5 h dal Rif. Nino Pernici). In autobus o taxi fino al capoluogo Tione di Trento (637 m).
Pernottamento ad es. all'Hotel Roma presso la stazione degli autobus, mangiare ad es. al buon Ristorante Pellegrino.
Taxi (con trasporto sci/bici): Ingoviaggi (Giulio Bonomi), fraz. Verdesina 51, I-38080 Villa Rendena (Trento), Tel. 0039/0465/323113, Cellulare /339/8022936, www.ingoviaggi.com
Info: Consorcio Turistico Giudicarie Centrali, Via Damiano Chiesa 3, ??? Tione di Trento, Tel: 0465/323090, info@visitgiudicarie.it, www.valligiudicarie.it
3° giorno: Viaggio in taxi attraverso l'alta Valle del Sarca in direzione di Madonna di Campiglio fino a Spiazzo, frazione Borzago (643 m), e breve salita a Sperre (circa 710 m). Normalmente è possibile entrare in Val di Borzago fino a 1000 m o fino alla fine della strada asfaltata a 1097 m.Sulla strada della valle a piedi, sopra i 1000 m con gli sci verso ovest fino alle Case di Fe. Si entra direttamente nella valle su un sentiero con tracce di gatto delle nevi lungo il Rio Bedu di Pelugo, a un bivio si tiene brevemente la destra in salita (invece di sgombrare a sinistra) e si prosegue nella valle fino alla funivia materiale del Rifugio Carè Alto (1450 m) presso la diroccata Malga Coel di Pelugo. Per evitare una gola del torrente, si prosegue brevemente lungo il margine del bosco, si risale un valloncello sulla destra e, tenendo la sinistra, si attraversa un bosco di abeti rossi (forse migliore del sentiero estivo lungo il margine del bosco fino a 1550 m) e faticosamente si superano dei massi fino a un'area aperta (fino a qui il percorso non è chiaro; da qui c'è il pericolo di valanghe dall'alto), che si lascia a 1650 m a sinistra (nord-ovest) attraverso un corridoio (albero segnato), cioè il sentiero ritrovato. Attraverso questa si arriva agli spazi aperti dell'alta valle, risalendo la valle a destra e superando il torrente innevato a sinistra sotto una ripida cresta tra due ampi e ripidi canaloni a rischio valanghe. L'itinerario migliore è probabilmente quello che sale sulla destra, inizialmente pianeggiante, verso ovest, fino a quando si deve attraversare a sinistra sulla cresta superiore. Si sale brevemente fino ad attraversare il canalone di sinistra verso sud e a scivolare sotto le rocce, tenendo la destra, fino a una cengia (ca. 1940 m). Pausa pranzo. Attraverso ampi pendii inizialmente in salita verso sud-ovest, da ovest a nord-ovest lungo una cresta gibbosa e verso nord (pericolo di valanghe) fino al Rifugio Carè Alto (2459 m, circa 1800 hm, 10 km, 7-8 ore.).
Rifugio con locale invernale rialzato (non può essere innevato), porta protetta da travi e 8 posti letto, ma senza possibilità di cucinare a parte un tavolo; forse acqua di fusione dal tetto. Info: Parco Naturale Adamello-Brenta, tel. 0039/0465/804637, www.parcoadamellobrenta.tn.it
4° giorno: Si sale circa 40 m sopra il rifugio e si scende a destra per un ampio e suggestivo canalone di circa 100 m in direzione est, molto ripido. A sinistra (ovest-nord-ovest) su una ripida cresta morenica, superandola e salendo verso il Carè Alto e prima della conca glaciale delle Vedrette di Niscli con buco gigante, si scivola brevemente a destra in una valletta (ca. 2640 m) sotto una suggestiva e ripidissima cresta est-sud-est. Per la cresta non molto ripida (salita possibile per lo più rettilinea; in cima eventualmente una breve passeggiata) fino alla fascia glaciale della Vedretta di Lares, lunga 4 km e simile a un terrazzo, sotto il Monte Folletto (3338 m) e i suoi satelliti tra il Crozzon die Lares (3354 m) e il Carè Alto (3462 m). Si possono anche attraversare le creste inferiori in direzione nord-nord-ovest, planare fino alla Sella di Niscli e salire a sinistra (sud-ovest) in modo abbastanza pianeggiante sul ghiacciaio del Lares. In un arco da sud-ovest a sud verso il Carè Alto con salite a piedi sempre difficili sul taglio roccioso della cresta nord-ovest (difficile ed esposto) o meglio direttamente attraverso il ripidissimo fianco nord (ca. 100 hm dal deposito sci; necessari ramponi e piccozza).
Traversata in discesa attorno alla linea dei 3200 metri: con la minor perdita di pendenza possibile verso nord sotto il Monte Folletto. Iniziare la traversata in discesa e attraversare la cresta orientale del ghiacciaio verso l'alto. Traversata in discesa sotto i Denti del Folletto. A seconda delle condizioni, traversata con o senza pelli intorno alla cresta orientale del ghiacciaio del Corno di Cavento (3406 m). Traversata in discesa sul ripido fianco nord-orientale (pericolo di valanghe) sotto il Passo di Cavento. Salita molto ripida a piedi fino al Bivacco Laeng (3198 m; eventualmente con ramponi) e discesa ripida sul versante ovest. Scendere a nord-ovest fino all'ampia area del ghiacciaio della Vedretta della Lobbia. Dal Passo di Val di Fumo (2980 m) si traversa verso nord e ci si spinge verso la lontana vetta innevata della Lobbia Alta (3196 m) sul versante occidentale del ghiacciaio, sotto la quale si trova il Rifugio Adamello. A circa 2925 m si sale in sella a una piccola cresta di blocco, si traversa verso nord-ovest sul suo lato nord e si risale il breve e ripido pendio fino al Passo della Lobbia Alta (eventualmente a piedi). Attraversare il ripidissimo versante sud-occidentale della Lobbia Alta fino al Rifugio ai Caduti dell'Adamello (3040 m, circa 1300 hm, 11 km, da 7 a 8 ore a causa di frequenti agganci con gli sci o con il Carè Alto).
La "Capanna Adamello" o "Lobbia Alta" è stata ristrutturata di recente e da allora è in grado di soddisfare anche la stagione invernale; riscaldamento a pellet, camera accogliente per gli ospiti, locandieri/personale cordiale e disponibile, cestini per i rifiuti, buon cibo fatto in casa (!), biancheria da letto pulita. Il Monte Adamello è purtroppo nascosto alla vista dal Corno Bianco (3434 m).
Rifugio ai Caduti dell'Adamello (alla Lobbia Alta, 3040 m), privato, 90 posti letto (camera invernale 8), aperto in inverno dal 15.3. al 1° maggio, tel. 0039/0465/502615 (valle /503311), info@rifugioaicadutidelladamello.it
5° giorno: Traversata di ritorno sul versante della Lobbia Alta e discesa in quota verso ovest fino alla Vedretta del Mandrone (circa 2920 m; vulgo ghiacciaio dell'Adamello). Si inizia la discesa e si sale sull'ampia superficie del ghiacciaio, prima chiaramente, poi appena riconoscibile, su una specie di cresta a sud-ovest. Dietro uno sperone di roccia (sperone orientale del Corno Bianco; ca. 3125 m) sul Pian di Neve, tenersi sulla destra e salire un breve e ripido pendio di ghiacciaio/ghiaccio che si estende fino alla cima rocciosa del Corno di Salarno (3327 m) sul margine meridionale dell'altopiano del ghiacciaio. Verso ovest, in piano, verso il bacino del ghiacciaio, attraversare il ripido pendio inferiore del Monte Adamello e raggiungere il deposito sci. A piedi, inizialmente molto ripido, poi sempre tenendo la destra sul fianco sud della cresta sud-ovest (a tratti massi) fino alla vetta (3554 m, campana da suonare; discesa con gli sci possibile se c'è molta neve).
Tornare indietro, scendere in cresta e tornare allo sperone di roccia (si può anche attraversare il fianco sud-ovest della propaggine est del Corno Bianco). Non troppo vicino sotto di esso (crepacci), attraversare a sinistra (verso nord) e attraccare in fondo (circa 3000 m). Verso nord-ovest tra lo spigolo occidentale e una grande isola rocciosa del ramo nord-occidentale della Vedretta di Mandrone, in leggera salita, breve risalita a destra, poi traversata in pendenza verso nord sotto la ripida rampa di neve a destra fino al Passo Venezia e fino ad esso (3226 m). Togliete le pelli e seguite le tracce di discesa quasi sempre esistenti sulla Vedretta di Pisgana verso nord, prima tenendo la destra, poi scendendo in modo relativamente ripido. In piano sopra la lingua del ghiacciaio (attenzione al Getschertor!) verso nord-est fino a una cengia nella Valle Narcanello (meglio conosciuta come Valle Venezia). Mantenendo la destra, superate le gobbe e scendete in un passaggio pianeggiante e, più in basso, mantenete la destra fino a un ripido gradino. Si scende molto ripidamente nel passaggio chiave, nel canalone a destra e in un tratto di valle che si appiattisce. A destra si superano i pendii della valle dentellata fino a un altro tratto pianeggiante, dal quale una carrareccia conduce a destra in un'area boschiva (1910 m). Seguite brevemente questo sentiero fino a raggiungere pascoli alpini aperti e scendete verso nord-ovest fino alla carrareccia accorciata. Seguire in parte il bosco fino a una pista e, in piano, fino a una pista. Scendere, girare a sinistra sull'Oglio Narcanello e proseguire in piano (eventualmente a spinta) fino a un sottopassaggio della strada per il Passo del Tonale (1260 m, poco prima della funivia per il Passo del Tonale). Scendere sul lato nord della strada a sinistra e prendere la strada a destra verso il paese di Ponte di Legno (1257 m, 800 m, discesa 1900 m, 23 km, 6,5 h ). Su questa strada indicazioni per l'Hotel Bleis.
Sesto giorno: Ponte di Legno è consigliato per un giorno di riposo (grazioso centro storico con molti caffè, buon ufficio turistico, cime selvagge sopra; piscina).
Hotel Ristorante/Albergo Bleis, Via Corno d'Aola 4, I-25056 Ponte di Legno (Brescia), tel. 0039/0364/900061, www.hotelbleis.com (ottima cucina casalinga, la disponibile padrona di casa parla tedesco).
Info: Ufficio turistico IAT, Corso Milano 41, I-25056 Ponte di Legno, tel. 0039/0364/91122, www.pontedilegno.it.
7° giorno: In taxi verso il Passo di Gavia (2621 m; aperto solo in estate) e a San Apolonia svoltare a sinistra in basso per il parcheggio della pista di fondo della Valle delle Messi (1585 m). Sulla pista di fondo sempre a destra dell'Oglio Frigidolfo, giù per la Valle delle Messi in direzione delle Baite Valmalza o per lo skitour alla Cima di Savoretta (3053 m) verso nord-ovest fino alla diramazione a destra del sentiero estivo per il Passo di Gavia (1700 m). Su questo sentiero si può salire su pendii ripidi e a rischio di valanghe tenendosi sulla sinistra (verso nord) fino a un traverso più pianeggiante dopo una piccola barra di roccia con un pendio ripido. <Scivolare in modo più sicuro per un breve tratto fino a piano di sentiero sotto rocce bloccate, attraverso il quale scorre suggestivo canalone sulla sinistra. Salite nella sua direzione, ma prima risalite piedi o con i ramponi nascosto verso nord (un ruscello le scarpe!) e quando si allarga sopra rocce, girate sinistra aggirando una cresta. Risalite la traversata pianeggiante alla Baite Gaviola (2113 m, segnalata) sul torrente Gaviola. A su un'ampia cresta (in parte aperta) ovest della valle, lungo sale sella scende brevemente depressione del Lago Nero.Si consiglia di tenersi leggermente a sinistra salendo attraverso una piccola valle e attraversando a destra un pendio fino al Rifugio Gonetta (2618 m, non custodito in inverno, senza locale invernale) sul Passo di Gavia. Diretto, ma impegnativo: dritto verso nord su un ripidissimo fianco di abete di 100 m con i ramponi, con gli sci attraverso una conca e tenendo brevemente la destra fino al Rifugio sulla strada non battuta.
Scivolare verso nord sulla strada segnata con i bastoncini attraverso l'altopiano dell'alta Valle di Gavia fino al Rifugio Berni al Gavia (2541 m).
Variante più gratificante: scendere a destra attraverso una traccia sul lato est del torrente Gavia, traversare verso nord-est sul sentiero estivo in direzione di Punta San Matteo su un pendio sempre più ripido (pericolo di valanghe) e traversare verso est sopra il Rio Dosegù fino a una depressione. Verso sud-est si sale in un canalone e verso nord-est (sinistra) attraverso una conca fino al Ghiacciaio di Dosegù (anello destra-sinistra e nord-est fino alla ripidissima Punta San Matteo, 3678 m). Si attraversa verso nord e tra due lunghe costole di roccia fino alla ripida sella finale (3570 m) a est di Punta San Matteo. Scendere lungo la cresta nord-est, da 3200 m a destra (verso est) sulle ampie superfici glaciali, qui insolitamente piatte, del Ghiacciaio dei Forni fino alla cresta che scende a nord-est verso l'Isola Persa (2742 m). Mantenendo la destra, si prosegue verso nord fino alla sponda destra (orientale) del ghiacciaio e si attraversa fino alla rampa morenica sotto il Palon de la Mare (un po' in salita; oppure si attraversa sotto per la salita al rifugio). Scendere su questa e risalire brevemente su una pista livellata fino al Rifugio Cesare Branca (2487 m).
Salita in caso di pericolo di valanghe, debolezza, freddo/tempesta: scendere sulla strada di valico livellata da qui, attraversando parallelamente al pendio, fino all'area sciistica di Santa Caterina Valfurva e scendere attraverso la pista fino al paese (1738 m). Pausa pranzo. È preferibile prendere un taxi per circa 5 km risalendo la Val dei Forni fino al parcheggio per lo sci alpinismo (2158 m; in leggera discesa prima della fine della strada). Sciare in direzione del Rifugio Branca lungo il Torrente Frofolfo verso est ed entrare nella valle sul sentiero pianeggiante che prosegue verso sud-est (svolta a sinistra per il Rifugio Pizzini). Seguire la strada in salita fino ad alcuni tornanti e verso nord-est fino al Rifugio Cesare Branca (2493 m, 1900 m, 20 km, 10 h).
Rifugio Cesare Branca (2493 m), CAI, 85 posti letto (locale invernale 10), aperto dal 15.3. al 30.5. e dal 30.6. al 30.9., tel. 0039/0342/935501 o /935350 (cibo e bevande molto buoni, la padrona di casa parla tedesco).
8. giorno: Dal Rifugio Branca (2493 m) brevemente verso nord su una cresta, su questa a destra nella Val delle Rosole e attraverso questa solo relativamente piatta verso nord-est in salita.
Da circa 2900 m si supera una cresta e, tenendo la sinistra, si sale lentamente sulla Vedretta delle Rosole sotto un suggestivo fianco di neve (circa 3250 m). Dopo un ripido traverso a sinistra si sale verso nord in serpentine e si attraversa a destra la parte superiore, molto ripida, fino al Colle del Pasquale (3423 m).
Si scende sulla ripida (attenzione ai crepacci!) Vedretta di Cedec nella parte superiore fino a scorgere una sella in una cresta rocciosa opposta a un tratto pianeggiante (circa 3040 m) a nord. Con le pelli, si attraversa sotto il fianco occidentale roccioso della cresta nord del Cevedale fino ad arrivare ad essa e, poco prima, ad un passaggio di neve molto ripido che si sposta verso sinistra. Al di sopra di questa pista si snodano le serpentine del sentiero che parte dal rifugio Pizzini o si sale direttamente a piedi verso nord-est tra ghiaioni e dirupi, infine a sinistra verso il Passo del Cevedale (3266 m) e dall'altra parte in breve discesa verso il Rifugio Gianni Casati (3254 m, vecchia cucina). Da qui si può salire verso sud-sud-est su una cresta settentrionale sul bordo dello Zufallferner fino alla Zufallspitze (3757 m) e al Cevedale (3769 m; ripido gradino sotto la doppia vetta).
Da qui è anche più facile, ma non spettacolare, scendere verso nord-ovest su una rampa livellata nella Val di Cedec e verso nord su un sentiero livellato nella valle fino al Rifugio Pizzini-Frattola (2700 m; anche qui direttamente dal parcheggio per scialpinisti). Risalire la conca verso nord-est, tenendosi sulla destra sotto le rocce e infine tra ghiaioni e dirupi fino al passo del Cevedale (come sopra).
Poco dietro il rifugio fino al Rifugio Guasti e lungo la cresta sud (sotto la discesa intermedia, in cima girare a sinistra) fino alla Suldenspitze (Cima di Solda, 3376 m).
Discendere brevemente verso nord-ovest fino alla Janiger Scharte e, a causa del pericolo di crepacci sul Suldenferner superiore, tenere prima la destra verso nord-est, poi brevemente a sinistra (circa 3200 m; traversata invernale a destra) e scendere verso nord. Attraversare a destra fino alla stazione a monte del comprensorio sciistico di Solda e fermarsi al sottostante rifugio Schaubachhütte (2581 m). In breve tempo si risale alla stazione a monte, si gira a destra verso la pista a valle e si scende. In fondo, ignorando la stazione a valle, si può proseguire fino a Sulden-St. Gertraud e prendere la strada a sinistra per il centro storico del paese fino alla fermata dell'autobus di fronte all'ufficio turistico (1844 m, 1250 m di dislivello, 15 km, 7 ore + riposo). Qui info bus/ prenotazione taxi e info/ prenotazione Val Venosta/ Matschertal. In taxi via Val Venosta fino all'Almhotel Glieshof in Matschertal (1807 m).
Associazione Turistica Schlanders-Laas nel Parco Nazionale dello Stilfser Joch, I-39028 Schlanders (BZ), Göflanerstraße 27, Tel. 0039/0473/737050, ifo@schlanders-laas.it, www.schlanders-laas.it.
Almhotel/Ristorante Glieshof, Matsch 69 (fine della valle), 0039/0473/842622 (camere e cibo standard dell'hotel, ma relativamente economici).
Nono giorno: Dal Glieshof (1824 m) si percorre brevemente la strada asfaltata che riporta sul versante nord-ovest della Saldurbach e si accorcia direttamente su una pista. Seguire il sentiero verso nord-est nella valle e allo spiazzo sotto la Matscher Alm proseguire in piano su un ponte fino al lato est del torrente (2000 m). Si prosegue brevemente verso sud-est fino alla Matscher Alm interna e verso nord sulla strada, a tratti in forte pendenza verso il torrente, in piano più a valle fino a un rifugio alpino con una funivia materiale per l'Oberetteshütte. Dietro il rifugio, si segue il sentiero estivo su un terreno più pianeggiante fino a quando si può svoltare nuovamente a sinistra e attraversare il torrente sul lato occidentale (circa 2250 m). Proseguite verso nord-ovest attraverso la valle più ampia e salite verso nord a gradini (il percorso più breve per Hintereisferner, parallelo a nord-est attraverso una stretta e ripida valle, non è più comune). A circa 2640 m, si gira a destra su un fianco di neve fino a una stretta cresta sud-ovest e si sale lungo di essa, attraversando infine il fianco sud-est fino a un piccolo pianoro sommitale (poco meno di 2850 m). Qui è forse meglio attraversare direttamente su un ripido gradino e sopra (ca. 2750 m) fino a destra. Si prosegue verso nord-est fino al bordo dell'altopiano e si scende lungo il pendio orientale per circa 40 m fino all'Hintereisferner. Attraverso questo verso est fino a un appiattimento e a sinistra attraverso il Matscher Ferner verso nord sotto l'Innere Quellspitze (3516 m), su un'isola rocciosa (non segnata sulle carte!) normalmente a sinistra immediatamente fino all'Hintereisjoch (3469 m) di fronte al Weißkugel (a questo nella neve attraverso il versante sud-ovest e sulla cresta sud con guglie di roccia, 3738 m).
Al confine con il Tirolo austriaco e l'area di riposo delle Alpi Venoste, si scende verso est fino all'Hintereisferner e inizialmente si gode, poi si supera il ghiacciaio piatto verso nord-est. Prima della fine del ghiacciaio (da circa 2600 m) si attraversa a destra sul fianco settentrionale del Rofenberg, quindi si passa sul lato sinistro (nord) dell'Hintereisbach (da circa 2400 m). <Dopo aver attraversato il letto di un torrente laterale, si sale brevemente, poi traversa in piano sull'esposto fianco meridionale e scende brevemente fino all'Hochjochhospiz (2412 m,1750 m di dislivello, 20 km, 8,5 ore + riposo/pausa).
Hochjoch-Hospiz (2412 m), DAV, aperto da metà marzo a inizio maggio e da fine giugno a settembre, 86 posti letto (camera invernale 16), tel. 0043/(0)664/5402574, www.dav-berlin.de (caratteristico, buona cucina, dormitori riscaldati con copripiumini a quadretti rossi. I subaffittuari non si conoscono bene).
10° giorno: da Hochjochhospiz (2412 m) si sale abbastanza dritti da nord-ovest a nord e si supera un ripido pendio a rischio di valanghe fino a una depressione (2900 m). Si prende la cresta destra non segnata, si sale sulla cresta est e la si supera a piedi, in parte su rocce, fino alla vetta della Mittlere Guslarspitze (3128 m).
Per una cresta stretta e spesso ghiacciata si scende a piedi verso nord-nord-est fino alla Scharte (3073 m) di fronte alla Vordere Guslarspitze (3118 m). Qui è più facile aggirare la cresta non segnata e la cresta est sulla destra e svoltare a sinistra verso nord-ovest nella valle tra Mittlerer e Vorderer Guslarspitze. Verso ovest, scendete con gli sci molto ripidi fino al bordo destro del Guslarferner e appiattitevi lentamente su di esso verso nord, fino a un pendio spianato. Mantenendosi leggermente a sinistra sul bordo della morena (Steinmann), si scende brevemente e con il minor dislivello possibile sul lato sinistro nord-ovest della valle del Guslar. Scendere a nord-est per un breve tratto, a circa 2700 m iniziare la salita e tenere la sinistra, infine dirigersi a nord verso la Vernagthütte alias Würzburger Haus (2755 m, 750 m di salita, 4 km, 4 ore + pause).
Vernagthütte (Würzburger Hütte, 2755 m), DAV, aperto da marzo a metà maggio, a Pentecoste e da luglio a settembre, 131 posti letto (camera invernale 16), Tel. 0043/(0)664/1412119, www.dav-würzburg.de (rifugio spazioso con tutti i comfort; molto frequentato dalle guide alpine con i gruppi).
11° giorno: Dal rifugio Vernagt (2755 m), si scende per un breve tratto verso sud-est e, prima che il Guslarbach tagli la valle, si gira a sinistra fino al ponte sul Vernagtbach (circa 2600 m). Iniziata la discesa, si cammina verso nord-nord-ovest attraverso l'ampia valle del Vernagt e fino alla lingua del ghiacciaio del Vernagtferner. Qui, con minor pericolo di valanghe, dal rifugio sulla morena occidentale verso nord, si attraversa brevemente il suo ripido pendio (ca. 2820 m) verso il basso e si attraversano le propaggini meridionali del Vernagtferner.Dopo la fine della parete rocciosa destra sotto la Schwarzkögele a ca. 2920 m, si gira a destra salendo un tratto relativamente ripido, poi in piano attraverso l'ampio plateau glaciale del Großer Vernagtferner verso nord-est fino al Kleiner Vernagtferner dietro un lungo sperone di roccia. A destra di questo, si sale più ripidamente, si prosegue in piano e in un anello a sinistra sotto il Brochkogeljoch. Mantenendo la sinistra, si sale su una rampa e si prosegue a piedi oltre il Joch (3423 m; con vento da sud si può saltare). Da qui traversata facoltativa a destra sotto l'Hinteren Brochkogel (3628 m), dietro di esso da est a sud-est attraverso una conca fino alla cresta ovest della Wildspitze e su questa per cornici a sinistra fino alla cima rocciosa, 3770 m. <Scendere a nord-est sul Taschachferner, traversare destra (ca. 3300 m) nella conca del ghiacciaio sotto i ghiacciai settentrionali della Wildspitze e scendere sull'altopiano (poco meno di 3100 il Mittelbergjoch. Da un prato marginale si passa una discesa molto ripida questa sale piedi su cresta neve, infine con gli sci fino al Mittelbergjoch (3166 m).Qui, con minor pericolo di valanghe, si prosegue verso nord attraversando un ripido pendio occidentale (tracce di traversata) e un breve tratto ripido fino al giogo.Sull'altro versante, si scende, brevemente fino a una stazione di risalita e si attraversa la pista sul Mittelbergferner, prendendo la destra a un bivio fino a poter attraversare sotto il Rechter Fernerkogel (3300 m) dalla pista a destra fino alla sezione orientale del ghiacciaio (circa 2750 m). Superata in piano la tortuosa pista di allenamento verso est, si risale un ghiacciaio laterale che oscilla a sinistra (verso nord) tra il Tiefenbachkogel (3307 m) e il Linker Fernerkogel (3277 m) fino a una sella senza nome (3155 m). Qui a destra su una cresta rocciosa a prova di valanga e a piedi molto ripidamente, dopo una catena sul passaggio chiave, traversata a sinistra verso nord su un nastro e superamento della barriera fino alla piattaforma panoramica della stazione a monte della funivia del Tiefenbachjoch (3234 m). La via normale con traversata sotto il fianco nord-ovest del Linker Fernerkogel e salita attraverso la Braunschweiger Hütte sul Pitztaler Jöchl (2996 m) nella valle Rettenbachtal non può purtroppo essere descritta in dettaglio in questa sede. Tuttavia, non presenta problemi in condizioni di sicurezza per le valanghe (-50 hm; molto ripido allo Joch).
Dopo la discesa con gli sci, attraversare a sinistra (verso nord-est) su un sentiero tracciato che viene chiuso durante il disgaggio delle valanghe all'estremità superiore del Tiefenbachferner in discesa fino a un tunnel per gli sci e attraversarlo (leggera contropendenza). Sull'altro versante si scende verso nord sulla pista del Rettenbachferner, si prosegue sulla pista della Rettenbachtal e si tiene la destra su una pista nel bosco fino alla stazione a valle della Gaislachkogelbahn a Sölden (1486 m, 1400 hm di dislivello, 22 km, 8,5 ore + pause di riposo). In autobus fino a Längenfeld (1180 m).
Info: Tourismusverband Sölden - Ötztal-Arena, A-6450 Sölden, Tel. 0043/(0)5254/510-0, www.soelden.com
12° giorno: Längenfeld è consigliata per un giorno di riposo (villaggio con alcuni ristoranti, buon ufficio turistico, cime montuose sovrastanti); pernottamento, ad es.Ad esempio presso la Gästehaus Elsa Schöpf, Oberlängenfeld 29, A-6444 Längenfeld, Tel. 0043/(0)5253/5473; bagno termale/benessere Aquadome con varie piscine di acqua calda, piccolo bagno sulfureo, grande area sauna, ristorante.
Info: Ötztal Tourismus, Information Längenfeld, Unterlängenfeld 81, A-6444 Längenfeld, Tel. 0043/(0)5720/0300, laengenfeld@oetztal.com, www.laengenfeld.com o www.laengenfeld.oetztal.com.
Giorno 13: Da Längenfeld (1180 m) in taxi a Winnebach (1691 m) sopra Gries in Sulztal. Su una carrareccia in direzione nord-est, a tornanti, verso il rifugio Winnebachseehütte e da una traversa a est si scende direttamente (1860 m, nessun cartello; a sinistra su Sommerweg) nel terreno aperto della valle del Winnebach (capanna dell'acqua). Un po' più in alto, sul lato sud-est del Winnebach e parallelamente ad esso in alto (pone pericolo di valanghe dall'alto). In un punto stretto, si sale ripidamente nella media valle quasi pianeggiante e nella valle fino a quando il taglio del Winnebach superiore scende sulla sinistra. Prima di questo, ripidamente a sinistra verso nord sotto una roccia prominente e lungo il sentiero estivo fino al rifugio (pericolo di valanghe!). Se c'è il rischio di valanghe, si sale sempre più ripidamente attraverso il letto del torrente, si prosegue lungo il bordo destro roccioso in un terreno più pianeggiante e si traversa a sinistra verso la rustica Winnebachseehütte (2361 m, ristorazione). Seguire il sentiero estivo che scende a valle nell'ampio Winnebachkar e all'inizio della salita di un circo poco profondo, a partire da circa 2400 m, tenere la sinistra (in direzione nord-ovest; dritto verso il Winnebachjoch) verso il Breiter Grieskogel (3287 m). Dietro la bassa parete rocciosa della cresta inferiore meridionale dello Zwiselbacher Weißkogel, svoltare a destra (verso nord). In caso di pericolo di valanghe a 2650 m, attraversare un'ampia conca sotto le rocce a sinistra e superare la cresta a sinistra di essa in direzione nord-ovest fino a un pianoro a forma di scodella. A destra verso il fianco roccioso sud-ovest del Weißkogel, traversata a sinistra su un pendio ripido (punto chiave; in estate ghiaia) fino a una conca, a destra attraverso questa e sulla cresta sinistra fino a un pendio moderatamente inclinato e su questo verso nord fino a una sella (qui a sinistra verso il Breiter Grieskogel). Quando le condizioni valanghive sono buone, l'itinerario sciistico conduce con un breve anello a destra-sinistra sulla cresta sud e attraversa sotto il fianco sud-ovest in direzione nord-ovest fino al ripido pendio.Mantenere la destra per un breve tratto fino allo Zwieselbachjoch (2868 m) e scendere con uno skim.
Dopo un'entrata ripida sui resti dello Zwieselbachferner, tenersi sempre alla larga dai pendii nordorientali del Larstiggrat, a sinistra, a rischio di valanghe (cioè non prendere il sentiero estivo!), passando per i pendii a gradini verso nord-est fino al Gräsern (2520-2380 m), una zona sassosa a gradini, che va costeggiata possibilmente sul lato est (pericolo di lastre di neve sui brevi pendii ripidi sotto la Sonnenwand!). Quindi mantenete la sinistra e scendete fino al sentiero estivo che costeggia il torrente Zwieselbach e, dopo un livello, attraversa la sua incisione. Attraverso un altro pianoro a destra del torrente, si raggiunge una carrareccia appena riconoscibile (da 2140 m) e la si percorre a spinta per 1,5 km fuori dalla valle fino al rifugio Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m, 1200 hm di salita, 11 km, 6 ore + attesa e pause di riposo).
Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m), DAV, aperto da marzo ad aprile e da metà giugno a metà settembre, 62 posti letto (camera invernale 6), tel. 0043/(0)5255/5702, www.dav-sw.de (gestori gentili e disponibili, buona cucina).
14. 14° giorno: Dal rifugio Guben-Schweinfurter Hütte (2028 m) direttamente verso nord-est attraverso una ripida cresta (che non appare né innocua né come un accesso allo Scharten) e dopo un passo (circa 2400 m) più moderato verso il Weite Kar orientale (circa 2600 m). Tenendo la sinistra (verso nord; a destra per la Kraspesspitze, 2953 m), dopo un breve passo ripido si arriva al Toten Böden e si sale per avvallamenti sulla sinistra, infine brevemente a destra per la Finstertaler Scharte (2777 m).
Abfellen e tenere la destra (verso nord-est) scendendo su una cresta rocciosa, brevemente in discesa e traversando a destra sopra un avvallamento fino a una sella. Seguite la valle Finstertal con un ampio giro a sinistra, scendendo sempre rapidamente da nord a ovest (eventualmente aggirando un ripido pendio sulla destra) e proseguite a destra (verso nord) fino al lago artificiale della Finstertal (circa 2300 m). Dopo la discesa, si gira a destra lungo la riva del lago, verso nord, salendo e scendendo un po' fino alla cima della diga. In discesa e accanto alla diga tenendo la sinistra (nord-ovest) in discesa, sotto la diga in ripida discesa tenendo la destra e attraversando un avvallamento in piano fino a una pista spianata in direzione di Kühtai. Da sotto la diga, si può scendere moderatamente su questo sentiero, che non è sgombro in cima.Su questo sentiero si arriva a una strada (di fronte alla stazione di risalita e alla pista) e si prosegue brevemente a piedi verso destra fino al villaggio di Kühtai, fino al ristorante Kuhstall (stazione di servizio per turisti, ma ottima zuppa di gulasch).
All'uscita ovest della terrazza del ristorante, indossati gli sci, sotto la seggiovia si sale in una piccola valle con pista e senza serpentine molto ripide verso nord fino a un tratto pianeggiante. Dopo di che si gira a sinistra su un pendio molto ripido e si scende a destra fino alla vecchia stazione di montagna (2427 m; subito dopo la nuova). Nel percorso di salita si procede dritti verso nord-ovest, fino alla cresta orientale dell'Hinterer Grieskogel, si risale il ripido pendio orientale a destra di esso e con un anello a destra-sinistra si raggiunge la vetta non attraversata del Pirchkogel (2828 m).
Dopo la discesa con gli sci, scivolare brevemente verso nord nella sella di fronte alla Kreuzgipfel, che si affaccia sulla Inntal, scendere rapidamente a destra attraverso la valle di neve esposta a est-nord-est e, dopo un passo, tenere la destra in discesa fino a uno Schartl (ca. 2500 m; non scendere la valle tentatrice a sinistra!). Breve discesa molto ripida sull'altro versante in un ampio circo, poi dritti verso nord in rapida discesa e prima della strettoia inferiore a destra su una cresta. Qui non si seguono le piste da sci che attraversano la Stamser Tal (si sale fino alla Kreuzjoch-Scharte per rientrare nel Kühtai), ma si tiene la sinistra sulla cresta (in direzione nord-ovest) verso la Stamser Alm (1873 m) e poco prima si svolta a destra su una nuova pista nella Stamser Tal. Qui è meglio scendere (cioè non attraversare) a destra della cresta attraverso un rado bosco di cembri e uscire dalla valle a sinistra del torrente Stamser Bach. <Questo sentiero attraversa il bosco Pillwald sulla sinistra e dopo un po' può essere accorciato attraverso un'area aperta con larici. A destra lo Zamser Bach (1551 m), lunga traversata di ripido fianco scosceso nuovo verso nord in lunghe piatte serpentine la Stiftswaldung fino alla frazione Hauland (914 m). Qui, al più tardi, togliete gli sci camminate su una strada asfaltata a Stams, nella valle dell'Inn, locanda Alte Hammerschmiede (672 m;1580 m di dislivello, 20 km, 9 ore + riposo/pausa).
Prendete un taxi per Mieming-Aschland fino alla locanda Aschlandhof (1115 m; Aschland 117, A-6416 Obsteig, Tel. 0043 (0)5264/8245, www.aschlandhof.com). Camere spaziose con buoni servizi, la migliore Wiener Schnitzel al di fuori di Vienna; aperto anche in bassa stagione.
Info: Associazione Turistica dell'Altopiano di Mieminger & Laghi di Fernpass
A-6416 Obsteig, Tel 0043/(0)5264/8106, info@mieminger-plateau.at, www.mieminger-plateau.at.
15. giorno: Dall'Aschlandhof (1115 m) attraverso prati e un bosco inizialmente rado leggermente a destra (nord-est) fino a un sentiero, forse infine sotto una linea elettrica. Svoltate a sinistra in salita, dopo una serpentina svoltate a destra nella valle Marienbergtal e sul lato sinistro traversate sorprendentemente in piano verso nord in salita (un canalone da valanga sulla sinistra!). In una radura, svoltare a destra verso la stazione a valle di un impianto di risalita (1622 m), a destra del fondovalle all'aperto sulla pista di risalita, in parte molto ripida e brevemente a sinistra verso il Marienbergjoch (1789 m). Dopo la discesa con gli sci, si scende sulla pista Marienberg fino alla stazione intermedia (1151 m). Seguire la pista ancora un po', a ben 1100 m svoltare a destra nel bosco (attenzione alla pista da slittino estiva) e attraversare fino a incontrare il sentiero "Höhen-/ Panoramaweg" che sale da Biberwier verso Ehrwald 50 m più in basso.
Se le condizioni sono favorevoli senza pelli, seguire questo sentiero pianeggiante verso nord-est in salita, a una piccola radura svoltare a mezza sinistra dalla pista più larga e per la maggior parte in piano o in leggera discesa fino a un leggero bosco di larici. Non seguire il sentiero a destra, ma il sentiero che prosegue dritto, su una passerella che attraversa il torrente Geißbach fino a Ehrwald e a sinistra in discesa fino alla strada principale. Seguire la strada principale in direzione nord per ben 1 km attraverso il paese (994 m), svoltare a destra in direzione della funivia Ehrwald-Zugspitzbahn e risalire la strada in direzione nord-est fino a quando, all'inizio del bosco, sulla sinistra appare una pista da sci di fondo. Seguitela parallelamente alla strada in salita fino a Ehrwald-Zugspitzbahn (1228 m) e all'eccellente ristorante Dorfschänke del Tiroler Zugspitze Active and Family Resort sulla sinistra. Una breve passeggiata verso est, passando per la stazione della funivia e il deposito degli autobus, conduce a un sentiero pianeggiante, in direzione nord-est, con tornanti, fino al rifugio Hochtörlehütte (1459 m) e in direzione dell'Eibsee fino a una sella (1490 m).
Dopo lo skinning, scendere sull'altro versante fino alla fine del sentiero, proseguire dritto fino a un cartello (dritto per Eibseeblick), svoltare brevemente a sinistra lungo il confine tra Austria e Germania e attraversare a destra (verso est) attraverso un giovane bosco e scendere tra i massi fino a un sentiero parallelo al pendio (1380 m; passaggio chiave). Seguite a destra fino alla pista Riffelriß, scendete su questa, sopra l'Eibsee, in parte a spinta, attraversate a destra fino a un'altra pista e attraverso questa scendete fino all'Eibsee (970 m) e all'Hotel Eibsee con un'ottima torta dell'Eibsee.
Come risulta, nella Loisachtal sopra Untergrainau non c'è possibilità di pernottamento. Pertanto, non ha senso menzionare il percorso originale, soprattutto perché il ponte qui è stato spazzato via e non è stato ricostruito. Sulla strada verso est e nord-est a piedi (poco meno di 4 km) fino a Grainau. Alternativa in caso di neve sufficiente: attraversare brevemente l'altro versante verso nord-est fino a un rifugio dell'impianto di risalita, a destra sui binari della ferrovia a cremagliera dello Zugspitz (1005 m) e su una pista verso est-nord-est attraverso il Riffelwald in piano e in salita, senza pelli in buone condizioni. A 1080 m si gira a sinistra e si segue una carrareccia inizialmente pianeggiante in direzione nord-est fino a un'altra pista che scende a Obergrainau (760 m; o direttamente attraverso i prati). Pernottare qui o a Untergrainau (742 m) (1400 hm di salita, 25 km, 10,5 ore + pause di riposo).
Pernottare ad esempio nell'appartamento Schmöger Hubert a Untergrainau sul Loisach (730 m; utile solo se si prende un taxi).
Informazioni turistiche Zugspitzdorf Grainau, Parkweg 8, 82491 Grainau, Tel: 0049/(0)8821/981850, www.grainau.de
16° giorno: In taxi risalendo la valle del Loisach fino al parcheggio dell'Ochsenhütte (820 m). Percorrere la strada in direzione di Linderhof attraverso l'ampia e boscosa valle di Rotmoos in un ampio arco da ovest a nord-est fino al pianoro intorno alla Rotmoossattel (1210 m; ancora dietro il bivio della Rotmoosalm).
Dopo averla percorsa a piedi, proseguire verso nord attraverso la valle Ellmautal e, dopo un lungo scivolo/spinta, raggiungere una forcella (923 m). Girate a destra (nord-est) verso Graswang, girate a sinistra intorno a una "Schaufütterung" e attraversate il Linder a est del villaggio fino a una strada. Davanti ad essa sulla pista da sci di fondo (bassa stagione), a destra lungo la strada verso est, alla svolta per Oberammergau a sinistra e verso nord-est possibilmente a piedi sulla strada, infine verso nord-ovest fino a un grande ponte sull'Ammer. Se volete passare per Oberammergau (840 m) o pernottare lì, camminate a destra su un ponte pedonale sottostante sul fiume Ammer e in un anello attraverso il grazioso villaggio con relativamente pochi ristoranti/caffè aperti in bassa stagione.Continuate dritti a piedi fino all'arteria stradale alla stazione ferroviaria di Oberammergau, a sinistra sul marciapiede fino alla strada principale, sotto questa e a destra su un sentiero asfaltato per Unterammergau. Qui, in caso di neve, si prosegue anche lungo l'Ammer.Sulla banchina della B23 si prosegue fino al ponte sull'Ammer, dietro di esso a destra sui binari e sul Kappeler Weg verso nord-est, dopo più di 5 km a piedi, fino a uno degli appartamenti per le vacanze (836 m, 350 hm, 22 km, 7,5 ore + riposo/pausa).
Info: Informazioni turistiche Unterammergau, Dorfstr. 23, 82497 Unterammergau, Tel: 0049/(0)8822/6400, info@unterammergau.de, www.ammergauer-alpen.de
17. Giorno 17: Da Kappeler Weg in Unterammergau (836 m) verso nord, parallelamente alla strada principale, su un sentiero asfaltato fino a una stradina, risalendo a destra in direzione di Kappel e proseguendo dritto (Kappel a sinistra) su un sentiero verso nord-est attraverso prati pianeggianti. All'inizio di una cresta sud-occidentale, non svoltate a sinistra in una valle, ma mantenete la destra salendo una specie di rampa (ex strada) fino a quando un sentiero estivo si dirama bruscamente a sinistra e conduce sulla cresta. Seguire il sentiero in salita sul lato sinistro di un filare di alberi su pendii liberi, evitando un tratto di bosco in un ripido giro a destra-sinistra fino ad alcuni suggestivi aceri e, dopo aver tenuto leggermente la destra, a un sentiero che scende da sinistra. Seguire questa strada in salita attraverso il bosco, lungo un sentiero sulla cresta ora pianeggiante e ondulata e, a un bivio, svoltare a mezza sinistra (traversata rettilinea per Hinteres Hörnle, 1548 m), attraversando brevemente il bosco in ripida salita fino a Mittlere Hörnle (1496 m, vista libera, tranne che a ovest).
Dopo aver sceso con gli sci la cresta nord, si gira a sinistra (in direzione nord-ovest) fino alla stazione a monte della Hörnlebahn con il rifugio Hörnlehütte (1390 m, aperto tutto l'anno tranne a novembre e nel periodo di revisione della funivia prima di Pasqua, tel. 08845/229) e attraverso la pista verso nord, a un bivio a destra fino alla stazione a valle della Hörnlebahn alla periferia di Bad Kohlgrub (910 m, 670 hm, 5 km, 3 ore + attesa dell'alba). Scendere a nord nel villaggio (828 m) per uno spuntino/bevanda in una delle due macellerie (tutto il resto è chiuso al mattino in bassa stagione). Collegamento ferroviario per Monaco via Murnau am Staffelsee.
Info: Kur- und Tourist-Information Bad Kohlgrub, Haus der Gäste, Tel: 0049/(0)8845/74220 info@bad-kohlgrub.de, www.ammergauer-alpen.de
Nota
Come arrivare
A13/A22 fino a Rovereto, proseguire via Riva del Garda e Pranzo fino a Campi.Dove parcheggiare
A CampiCoordinate
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Attrezzatura
Attrezzatura da scialpinismo con ricetrasmettitore di valanghe, pala e sonda; ramponi, piccozza, ramponi.Localizzazione
Bollettino valanghe
Statistiche
- 16 Waypoint
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