Ronchi, frammenti di storia in paesaggi intatti
Luoghi storici · Valsugana, Lagorai, Tesino · 782 m

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Con la Pace di Costanza (1183), il Sacro Romano Impero riconosceva l’autonomia ai comuni della penisola italica compresa la zona tridentina. Mentre però la maggior parte del territorio attuale del Trentino faceva parte del Principato di Trento, quella oggi conosciuta come Bassa Valsugana, era sotto il controllo Feltrino: Ronchi, con Roncegno e Torcegno, formava la linea di confine tra i due «Principati».
Il termine Ronchi, che deriva dal latino roncus (zona boschiva resa coltivabile), veniva usato durante l’epoca medioevale per indicare nuovi insediamenti. L’abitato nacque probabilmente a cavallo tra il 1100 ed il 1200 grazie ad una colonizzazione promossa dai Castellalto, signori di Telve.
Il luogo è nominato nel 1266, Becille de Ronquis e sembra fosse appunto, una regola di Telve. Con il 1413 e la fine del periodo della Signoria, inizia il legame trentino con la dinastia Asburgica e Ronchi passò a far parte della giurisdizione dei Telvana.
Nel 1835, in una descrizione topografica e statistica, l’intero Comune era presentato come luogo assai delizioso e celebrato per la presenza di sorgenti d’acqua in ogni abitato: caratteristica fondamentale del Comune è, infatti, la presenza di numerosi masi sparsi sul territorio. Masi che costituiscono un elemento urbanistico e insediativo abbastanza diffuso.
Durante la Prima Guerra Mondiale tutto il territorio comunale rappresentò un perno fondamentale nelle azioni belliche: trincee e segni della Grande Guerra sono ancora ben visibili soprattutto nella parte alta del Paese, nei pressi del Lago Colo.
Alla fine della guerra, il paese passò, col resto della Regione, all’Italia. Nel 1928, fu aggregato a Borgo Valsugana, ma nel 1946 fu ricostituito come comune autonomo col nome di Ronchi Valsugana.
Oltre alla serenità dell’ambiente, si può segnalare la Chiesa parrocchiale dei Sette Dolori: costruita nel 1860, custodiva il dipinto dell’Addolorata di Eugenio Prati che fu purtroppo asportato durante la prima Guerra Mondiale. L’attuale decorazione a fresco è del pittore Francesco Chiletto. Da segnalare sul territorio anche una chiesetta, costruita dal gruppo Alpini locale nel 1971 in località Desene, “a ricordo di tutti i caduti”.
Il termine Ronchi, che deriva dal latino roncus (zona boschiva resa coltivabile), veniva usato durante l’epoca medioevale per indicare nuovi insediamenti. L’abitato nacque probabilmente a cavallo tra il 1100 ed il 1200 grazie ad una colonizzazione promossa dai Castellalto, signori di Telve.
Il luogo è nominato nel 1266, Becille de Ronquis e sembra fosse appunto, una regola di Telve. Con il 1413 e la fine del periodo della Signoria, inizia il legame trentino con la dinastia Asburgica e Ronchi passò a far parte della giurisdizione dei Telvana.
Nel 1835, in una descrizione topografica e statistica, l’intero Comune era presentato come luogo assai delizioso e celebrato per la presenza di sorgenti d’acqua in ogni abitato: caratteristica fondamentale del Comune è, infatti, la presenza di numerosi masi sparsi sul territorio. Masi che costituiscono un elemento urbanistico e insediativo abbastanza diffuso.
Durante la Prima Guerra Mondiale tutto il territorio comunale rappresentò un perno fondamentale nelle azioni belliche: trincee e segni della Grande Guerra sono ancora ben visibili soprattutto nella parte alta del Paese, nei pressi del Lago Colo.
Alla fine della guerra, il paese passò, col resto della Regione, all’Italia. Nel 1928, fu aggregato a Borgo Valsugana, ma nel 1946 fu ricostituito come comune autonomo col nome di Ronchi Valsugana.
Oltre alla serenità dell’ambiente, si può segnalare la Chiesa parrocchiale dei Sette Dolori: costruita nel 1860, custodiva il dipinto dell’Addolorata di Eugenio Prati che fu purtroppo asportato durante la prima Guerra Mondiale. L’attuale decorazione a fresco è del pittore Francesco Chiletto. Da segnalare sul territorio anche una chiesetta, costruita dal gruppo Alpini locale nel 1971 in località Desene, “a ricordo di tutti i caduti”.

Autore
Francesca AzzoliniUltimo aggiornamento: 29.01.2018
Coordinate
DD
46.067564, 11.434272
DMS
46°04'03.2"N 11°26'03.4"E
UTM
32T 688259 5104435
w3w
///aboliti.segnano.casetta
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Difficoltà
facile
Lunghezza
61,3 km
Durata
4:05 h.
Salita
871 m
Discesa
930 m
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