Carzano, ricordi di guerra in luoghi di serenità
Luoghi storici
· Valsugana, Lagorai, Tesino
· 436 m

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Il piccolo comune di Carzano, custodisce, al pari degli altri abitati della Valsugana e del Tesino, visibili tracce e profonde memorie della prima guerra mondiale. Sono tracce che parlano di paesi sfollati e gente profuga, di conflitti e battaglie, di morte e sofferenza. Le principali vicende della Grande Guerra sono sicuramente note ai più. Così come è notorio che il fronte italoaustriaco ha avuto nel Carso, sull’altopiano di Asiago e nella zone del Piave e del Monte Grappa i suoi luoghi di maggiore “celebrazione”. Meno note, benché parimenti tragiche, sono, invece, le vicende belliche della Valsugana e del Lagorai. Tra queste, la battaglia di Carzano, che miete quasi 2000 vittime in un sol giorno.
L’estate del 1917, dopo l’inferno della strafexpedition (spedizione punitiva) del 1916 e il successivo duro inverno, si presenta relativamente tranquilla. Mentre cresce il numero di diserzioni, soprattutto fra le fila austriache. È a metà agosto che prende l’avvio la vicenda che passa alla storia come il sogno o il tradimento di Carzano: un gruppo di traditori di nazionalità ceca e boema comandati dal ten. Ljiudevik Pivko concorda con gli italiani un colpo a sorpresa presso il paese di Carzano: gli avamposti presso Castellare e Scurelle saranno messi fuori combattimento drogando con oppio il rancio; verrà interrotta la corrente elettrica nei reticolati; gli italiani verranno guidati da congiurati
esperti e colonne volanti di truppe d’assalto dovranno infiltrarsi nelle retrovie austriache e penetrare verso Levico e Pergine. Ma l’operazione, poveramente condotta nonostante la pianificazione accurata, fallisce: dopo un avvio promettente nella notte del 18 settembre, i bersaglieri vengono contenuti tra Telve e Carzano e, all’alba, si trovano circondati dai rinforzi austriaci giunti nel frattempo. Le migliaia
di soldati impegnati tra il Tesino e Strigno restano inutilizzati e non possono evitare il massacro che si consuma il mattino seguente all’interno di Carzano dove la lotta tra i due eserciti infuria fino al pomeriggio.
L’avvenimento è ricordato in una lapide nei pressi della pregevole parrocchiale che conserva l’affresco della Madonna delle Nevi.
L’estate del 1917, dopo l’inferno della strafexpedition (spedizione punitiva) del 1916 e il successivo duro inverno, si presenta relativamente tranquilla. Mentre cresce il numero di diserzioni, soprattutto fra le fila austriache. È a metà agosto che prende l’avvio la vicenda che passa alla storia come il sogno o il tradimento di Carzano: un gruppo di traditori di nazionalità ceca e boema comandati dal ten. Ljiudevik Pivko concorda con gli italiani un colpo a sorpresa presso il paese di Carzano: gli avamposti presso Castellare e Scurelle saranno messi fuori combattimento drogando con oppio il rancio; verrà interrotta la corrente elettrica nei reticolati; gli italiani verranno guidati da congiurati
esperti e colonne volanti di truppe d’assalto dovranno infiltrarsi nelle retrovie austriache e penetrare verso Levico e Pergine. Ma l’operazione, poveramente condotta nonostante la pianificazione accurata, fallisce: dopo un avvio promettente nella notte del 18 settembre, i bersaglieri vengono contenuti tra Telve e Carzano e, all’alba, si trovano circondati dai rinforzi austriaci giunti nel frattempo. Le migliaia
di soldati impegnati tra il Tesino e Strigno restano inutilizzati e non possono evitare il massacro che si consuma il mattino seguente all’interno di Carzano dove la lotta tra i due eserciti infuria fino al pomeriggio.
L’avvenimento è ricordato in una lapide nei pressi della pregevole parrocchiale che conserva l’affresco della Madonna delle Nevi.

Autore
Francesca Azzolini
Ultimo aggiornamento: 29.01.2018
Coordinate
DD
46.070305, 11.493863
DMS
46°04'13.1"N 11°29'37.9"E
UTM
32T 692858 5104882
w3w
///riderà.zattere.gessi
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Difficoltà
facile
Lunghezza
61,3 km
Durata
4:05 h.
Salita
871 m
Discesa
930 m
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Da Francesca Azzolini,
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